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LE CARNI ITALIANE DI PREGIO
L’alta qualità delle carni prodotte dalle razze autoctone è il risultato di tre fattori congiunti: genetica, alimentazione, tecniche di allevamento.
Il miglioramento generico ha potenziato in questi anni l’attitudine alla produzione di carne, migliorando precocità, capacità di accrescimento e sviluppo muscolare di questi bovini che, per natura, producono carne magra e a basso contenuto di colesterolo.
Il sistema di allevamento contribuisce a sua volta alle caratteristiche di genuinità e salubrità del prodotto. Si tratta infatti di piccoli allevamenti a ciclo chiuso, che allevano secondo la linea vacca-vitello portando al peso di macellazione un limitato numero di animali nati in azienda. L’alimentazione è basata sull’impiego dei migliori mangimi e foraggi, tradizionalmente prodotti sui terreni aziendali, mentre nella stagione favorevole è diffuso il pascolo. Tali condizioni di allevamento assicurano il rispetto ed il benessere del bestiame allevato e la più completa armonia con l’ambiente circostante.
Proprio per queste caratteristiche le carni dei capi di pura razza Chianina, Marchigiana e Romagnola si possono fregiare del marchio di Indicazione Geografica Protetta (IGP) “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale”, riconosciuto nel 1998 dalla Commissione Europea e attivato dal 2000.
Il “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale” è il primo marchio di qualità IGP per le carni bovine fresche prodotta in Italia da bovini di razza Chianina, Marchigiana e Romagnola, iscritti al Libro Genealogico e macellati ad età compresa tra i 12 e i 24 mesi. La zona di produzione è rappresentata dai territori di 33 province del Centro Italia nelle regioni Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise e parte della Campania. I sistemi di allevamento sono quelli tradizionali e l’alimentazione è basata sul latte materno sino allo svezzamento e successivamente su foraggi e su prodotti prevalentemente aziendali.
Le carcasse vengono controllate ad una ad una e, se tutti i requisiti di conformità sono rispettati, marchiate a fuoco in 18 regioni per mezzena. Per ogni animale viene prodotto un documento di controllo che garantisce la rispondenza al disciplinare e la tracciabilità delle carni sino al punto vendita. Questo marchio ha riscosso grande successo e in poco tempo si è posto come elemento di riferimento per le carni di qualità prodotte nel Centro Italia.
Della gestione e del controllo del marchio si occupa il Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, costituito nel 2003 e riconosciuto dal MIPAAF nel 2004.
Per la razza Podolica, nel 2018 il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha approvato il Disciplinare Sistema di Qualità Nazionale “Bovino Podolico al Pascolo” che certifica bovini maschi e femmine di età compresa tra i 12 e i 20 mesi, allattati naturalmente nelle prime fasi di allevamento (fino allo svezzamento naturale) e alimentato con il pascolo per un periodo di almeno 6 mesi. Sono ammessi soggetti, maschi e femmine, di razza Podolica iscritti al Libro Genealogico Nazionale (LGN) e incroci di prima generazione ottenuti da vacche Podolica iscritte al LG e tori di altre razze da carne abilitati alla riproduzione.